Se d’estate si parla tanto di difenderci dai raggi UV, col rientro in città la difesa deve diventare tripla. Ad essi, infatti, si aggiungono gli agenti inquinanti presenti nell’aria e il cosiddetto inquinamento digitale. Quest’ultimo è strettamente correlato ai raggi HEV (High Energy Visibile Light) generati dagli innumerevoli dispositivi elettronici che ci circondano. Non solo quindi computer e smartphone, ma anche lampade e schermi delle tv.
A differenza dei raggi UV che hanno un effetto immediato e visibile sull’epidermide (sviluppo della melanina e, in caso di protezione inadeguata, scottature con invecchiamento della pelle) gli agenti inquinanti, sia atmosferici che digitali, sono più subdoli. Gli effetti, infatti, non sono immediatamente visibili in quanto la loro azione è lenta ma costante a causa della continua esposizione ad essi. Ma attenzione! La luce blu dei dispositivi elettronici è capace di penetrare fino al nostro derma colpendo collagene ed elastina, con conseguenti rughe, cedimenti cutanei e iperpigmentazione. Infatti, l’azione combinata di raggi solari, agenti inquinanti presenti nell’aria e raggi HEV provocano la comparsa di macchie, lentiggini e un’infiammazione dello strato sottocutaneo determinando la formazione di radicali liberi.
Quindi la prima regola fondamentale è “mai dimenticare, anche in città, l’uso di un fattore protettivo che ci farà da filtro sia per i raggi solari, che passano anche attraverso le nuvole, sia per le cosiddette “rughe da smartphone”.
Seconda regola fondamentale: utilizzare prodotti con una buona dose di antiossidanti così da contrastare i radicali liberi e creare una barriera protettiva. Tra questi molto consigliati anche gli olii lenitivi. Applicandoli la sera, permetteremo la penetrazione profonda dei suoi principi attivi per tutto il ciclo di sonno.
Impara a volerti bene, volendo bene anche all’ambiente!
Articolo scritto da Ilaria P.
Appassionata di viaggi, cosmesi naturale e benessere in generale.